Aiuti e contributi
Il finanziamento della Politica Agricola Comune (PAC)
La spesa agricola è oggi finanziata tramite due fondi:
- il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), che finanzia prevalentemente gli interventi sotto forma di pagamenti diretti e gli interventi settoriali previsti nel Piano strategico nazionale nonché quelli residui del primo pilastro della PAC, ovvero gli aiuti diretti agli agricoltori e le misure volte a regolarizzare il mercato (OCM unica);
- il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che finanzia gli interventi per lo sviluppo rurale previsti nel Piano strategico nazionale e nella precedente programmazione del Programma di sviluppo rurale (PSR).
Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027
Ogni Stato membro è tenuto ad elaborare un proprio Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027, conforme agli orientamenti comunitari, che copre il periodo 01 gennaio 2023 - 31 dicembre 2027.Il Piano strategico nazionale della PAC è stato approvato dalla Commissione europea il 02 dicembre 2022, individua gli interventi individuati dall'Italia per perseguire gli obiettivi generali e specifici stabiliti dall'Unione europea per la PAC, definendone i requisiti e le condizioni per la loro ammissibilità.
I tipi di intervento individuati nel Piano Strategico nazionale della PAC 2023-2027 dell'Italia sono i seguenti:
- Interventi sotto forma di pagamenti diretti (disaccoppiati o accoppiati), uniformi a livello nazionale;
- Interventi settoriali a favore di determinati settori (ortofrutticolo, vitivinicolo, apicolo, olio di oliva, pataticolo), uguali per l'intero territorio nazionale;
- Interventi per lo sviluppo rurale che possono essere anche declinati a livello reginale
La Commissione europea è responsabile della gestione dei fondi FEAGA e FEASR, ma delega il pagamento degli aiuti agli Stati membri, i quali operano attraverso Organismi Pagatori nazionali o regionali, tra cui l'AVEPA, che devono essere obbligatoriamente riconosciuti della Commissione stessa.
Le Organizzazioni comuni di mercato (OCM)
Le Organizzazioni comuni di mercato (OCM) rappresentavano lo strumento per il conseguimento degli obiettivi della PAC, al fine di stabilizzare i mercati, garantire un tenore di vita equo agli agricoltori ed aumentare la produttività dell'agricoltura. I regolamenti istitutivi delle OCM disciplinano la produzione ed il commercio dei prodotti agricoli di tutti gli Stati membri dell'Unione europea.
Il regolamento (UE) n. 1308/2013 disciplinava l'organizzazione comune dei mercati per quasi tutti i prodotti agricoli: si tratta della cosiddetta OCM unica che sostituisce una situazione precedente in cui vi erano discipline diverse per ciascun comparto e quindi diverse OCM.
Le forme di sostegno previste nella OCM unica sono state sostituite a partire dal 01 gennaio 2023 dagli Interventi settoriali previsti nel Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027.
Il FEAGA continua comunque ad erogare gli aiuti per le domande finanziate a valere sulle misure della OCM unica, finanziate prima dell'entrata in vigore del Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027.
Il Programma di sviluppo rurale (PSR)
Ogni stato membro è tenuto ad elaborare un Piano strategico nazionale, conforme agli orientamenti comunitari, che deve essere sottoposto alla Commissione, e può optare per una programmazione regionale. L'Italia, ad esempio, ha predisposto 19 piani regionali nelle diverse regioni e 2 nelle province autonome.
I piani strategici nazionali sono attuati tramite piani di sviluppo rurale articolati in 4 assi che hanno rispettivamente l'obiettivo di promuovere la crescita del potenziale umano e materiale delle aziende agricole (Asse 1), la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità (Asse 2), il miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali (Asse 3) e lo sviluppo di iniziative a livello locale (Asse 4).
Attraverso il fondo FEASR l'Unione Europea finanzia una politica di sostegno e sviluppo delle zone rurali che costituiscono ben il 91% del territorio comunitario rappresentando una fondamentale risorsa economica e paesaggistica dotata di un grande potenziale di sviluppo. La predisposizione di un piano comune a tutti i paesi dell'Unione europea consente di affrontare in maniera congiunta tematiche trasversali come l'inquinamento e la sostenibilità ambientale, impossibili da racchiudere entro confini nazionali o regionali. Al tempo stesso, per rispondere alle esigenze specifiche di ciascuna area geografica, la politica europea di sviluppo rurale lascia un ampio margine all'iniziativa dei singoli stati e delle regioni.